12/01/10

Contributo al Gruppo di Lavoro (di Grazia Nardi)

Ho potuto partecipare ad un solo incontro promosso da Gruppo di Lavoro Diritti e Libertà, per sovrapposizione delle altre iniziative con impegni di lavoro. Il Blog ed i messaggi ricevuti, comunque mi hanno consentito di cogliere la ricchezza del dibattito e la qualità dei contributi.

Una qualità morale ed intellettuale anche grazie al fatto che i contributi delle interviste e dei post oltre quelli diretti, hanno consentito una visione fuori di tatticismi e localismi elevando il pensiero, come deve essere in un Partito che si candida a governare in alternativa al centrodestra, ad una idealità di valori e obiettivi. Non come vorremmo ma come deve essere la società nella quale aspiriamo a vivere e per la quale (e solo per questo) siamo disposti ad impegnarci.

Se c’è un limite (non tanto nel Gruppo di cui sopra) ma nell’impostazione complessiva della Conferenza Programmatica, è nel “numero” ovvero nel target “smosso”.

Perché, questo è il punto, i temi trattati hanno una loro validità a prescindere, si possono addirittura ritenere universali ma la nostra meta immediata era ed è la Conferenza Programmatica che, per sua stessa definizione, non dovrebbe essere una passerella di interventi scollegati o una vetrina di virtuali principi bensì il luogo ed il momento in cui definire il “programma” dei nostri governi (in questo caso locali), le linee dello sviluppo economico e sociale della comunità (provinciale) riminese.

Non un passaggio (seppur rilevante) interno al PD (di inventari ne abbiamo fatti fin troppi!) ma la riposta ad un’esigenza inderogabile: fare il punto della situazione del nostro territorio (dati alla mano, rilavati da osservatori oggettivi), coglierne le criticità e le potenzialità per rilanciare una nuova proposta radicata nel presente e proiettata nel futuro. Mettendo in conto il nostro contributo al programma regionale, le linee di base del programma del PD per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale di Rimini, la nuova lettura del territorio provinciale alla luce della nuova geografia territoriale (vedi bassa valmarecchia) e politica come configuratasi dopo l’ultima tornata elettorale.

Ed alludo non solo ai Comuni passati o confermati al centro destra ma anche a nuovi equilibri determinatasi nella Amministrazioni di centro sinistra ed al tema delle alleanze che pur divenuto quello fondamentale nel cammino politico è tenuto al di fuori di ogni aperto e soprattutto reale confronto. Una Conferenza Programmatica deve dare i contenuti ed i parametri su cui costruire le alleanze. Certo, con l’altrettanta realistica consapevolezza delle mediazioni sui costruire i percorsi, avendo però chiara quale sia la nostra base di partenza.


Queste finalità andavano stimolate, provocate anche in contradditori cercando di arrivare ad una massa che, indipendentemente dall’appartenenza politica e dalla frequentazione partitica, sicuramente vive problemi e le aspirazioni di cui anche noi siamo portatori, dunque un potenziale enorme da intercettare, coinvolgere, attrarre. E non solo la “massa” ma anche il sistema organizzato che, soprattutto nella nostra realtà locale, deve vedere nel PD una forza di riferimento fondamentale. Un confronto tra sindacati e imprenditori, tra lavoratori stagionali e imprenditori turistici? Tra associazioni inquilini ed urbanisti? Un’indagine sugli orari e l’apertura degli esercizi? Un test sulla “visione di genere” della città? Una lettura su come interpretare le competenze degli enti locali in una visione federalista? La nostra sui quartieri non solo sotto il profilo istituzionale ma come diverso ambito di aggregazione locale, eccc, eccc. ccc. La Conferenza, quindi, come momento di sintesi.

Per questo riprendo l’indicazione data all’incontro di domenica scorsa per cui il diritto all’accesso dei servizi resi (in questo caso) dagli Enti Locali della Provincia di Rimini deve essere garantito a tutti senza alcuna discriminazione (vedi finanziaria regionale).

Questo deve diventare un punto fermo della risoluzione programmatica del PD nella Conferenza del 18. Mentre per quanto attiene le disposizioni regionali, suggerisco che sia data l’interpretazione secondo cui il diritto all’accesso così come sancito dalla finanziaria, ai “servizi erogati dalla Regione ER”, dal momento che la regione non eroga direttamente i servizi ma finanzia gli enti locali, sia per questo esteso, a livello di Comuni e Provincia, a tutti i servizi finanziati dalla regione (scuole, nidi, area anziani, PO, ecc).


Grazia Nardi

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