La distanza tra la politica e la vita del cittadino è forse una delle principali cause dell’attuale clima civile, caratterizzato dalla profonda sfiducia nelle istituzioni e dal progressivo disinteresse alle questioni di “politica vera”. Il governo del territorio offre quindi una possibilità concreta per colmare questa distanza, chiamando i cittadini ad informarsi in maniera attiva, facendo leva sul naturale coinvolgimento che suscitano le questioni del proprio luogo di vita.
Uno degli strumenti sperimentato, e lentamente inserito all’interno delle prime pagine dei programmi elettorali nelle realtà interne e limitrofe alla provincia di Rimini, è il bilancio partecipato, un’esperienza importante e di apertura vera nei confronti della comunità.
La capacità degli amministratori di ascoltare i cittadini con le loro esigenze, cogliendo gli indirizzi principali del loro agire, è non solo fonte di ricchezza per l’amministrazione nella definizione delle priorità di governo, ma può assumere anche la forma concreta di un’azione amministrativa.
Il bilancio, infatti, è l’atto fondamentale per l’amministrazione di un ente e da questo dipendono i risultati e gli indirizzi politici che saranno resi strategia.
Quindi vanno programmate, e possibilmente messe a sistema anche all’interno di un contesto provinciale, quelle dinamiche per cui si renda possibile avvicinare i cittadini alle scelte riguardo la propria comunità, che in modo trasversale interessano anche la qualità di vita dei singoli.
Gli amministratori devono essere vicini alle esigenze ed avere “il polso” della situazione.
L’esperienza del comune di Santarcangelo che ha visto recentemente l’approvazione del bilancio si è articolata attraverso più canali di partecipazione.
Da un lato i forum per la programmazione strategica del territorio, gli incontri della giunta nelle frazioni e zone della città con tutti i cittadini per illustrare le linee ipotizzate dall’amministrazione e recepire le esigenze e le problematiche della città, prima della stesura finale del bilancio presentato in Consiglio Comunale.
Dall’altro l’utilizzo del web come fonte costante di informazione e di interazione con la comunità locale, attraverso il semplice coinvolgimento dei cittadini che hanno potuto compilare un questionario anonimo on-line per indicare le priorità di allocazione dei fondi previsti dal bilancio all’interno di alcune opzioni (Viabilità, Ambiente, Trasporti etc…una di queste era proprio la Partecipazione). Il web rappresenta poi la possibilità di intercettare quelle fasce di cittadini, soprattutto giovani, che, per motivi di studio o di lavoro fuori sede, vivono la città prettamente nel fine settimana. Il loro contributo è un ulteriore arricchimento fornito da persone che hanno la possibilità di avere uno sguardo più aperto, meno campanilistico, capace di integrare esperienze innovative e variegate attinte da territori non limitrofi.
Allo stesso modo, creare coinvolgimento passa oggi anche attraverso la valorizzazione del sito web del Comune, dove la tempestiva pubblicazione delle news riguardanti la città, la vita della comunità, gli eventi ma anche tutti gli atti amministrativi (odg e sintesi del Consiglio, comunicati stampa etc) aiutano il cittadino a sentirsi parte viva della città, e a fungere egli stesso da strumento di trasmissione del “vissuto” della comunità.
L’attivazione congiunta di tutti i canali di interazione con il cittadino a disposizione dell’amministrazione e della politica ne incentivano la partecipazione responsabile, dove il cittadino diventa appunto protagonista del governo della comunità in cui partecipa.
Questo ruolo attivo va preservato ed incentivato con lo scopo di rafforzare la coesione sociale e il senso di appartenenza al territorio, evitando di isolare e creare vuoti paradossali tra cittadini ed amministratori.
Filippo Sacchetti e Alice Spadazzi
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