30/12/09

Come Desaix a Marengo


Dal Veneto alla Puglia, dal Piemonte all'Umbria (qui il caso meno noto), siamo di nuovo a benedire l'esistenza di uno strumento come le primarie nella selezione dei candidati all'elezioni per il PD.

L'episodio piu' ecclatante resta sicuramente la Puglia, dove il rischio di andare alle elezioni con 2 candidati ci avrebbe condotto (ma forse sarebbe meglio dire che ancora corre il rischio di condurci, almeno fino quando si sara' certi della data per le primarie...) a perdere in un colpo solo sindaco di Bari e Presidenza della Regione. Oltre che la faccia.

Ma anche il Veneto, ad esempio, sta muovendo nel medesimo solco, dove la candidatura di Laura Puppato ha di fronte il tentennamento del segretario regionale. Niente di strano fino qui, la lotta politica e' fatta di quete cose. Infatti la Puppato sta precedendo (coma da statuto) alla raccolta delle firme. Lo strano sta solo in chi sostiene l'inopportunita' del ricorso alla primarie, alla partecipazione, al popolo. Doppiamente strano (e oscenamente autolesionista) perche' il ricorso alle primarie e alla conseguente mobilitazione partecipativa che ne segue (finora le primarie sono SEMPRE state un successo) ci darebbe un doppio vantaggio:

A) in elezioni difficili come naturaliter lo sono per noi in Veneto, ci si presenta la ghiotta occasione di avversari che stavolta si presentano divisi (a tutt'oggi sono date per certe le candidature sia di Zaia che di Galan) e la forza di cui il candidato vincitore delle primarie si trovera' investito (che sia la Puppato, Zanonato o non-so-chi poco importa) potra' davvero far paura;

B) l'opportunita' politica (o elettorale) di svolgere tali primarie il piu' possibile a ridosso della data delle elezioni sara' un traino propagandistico impagabile.

Avere uno strumento come le primarie per dirimere questioni politiche della massima importanza come le candidature alla presidenza regionale e' un vantaggio incommensurabile. La risposta partecipativa del popolo PD alle primarie e' la soluzione a un problema (qual'ora il problema ci sia...). E' del tutto evidente che, come nel caso di Errani qui da noi, il problema neanche c'era. Tutti daccordo sul nome di Errani? Si', bene, che si proceda.

Ma laddove ci sono piu' candiadati, di fronte all'incapacita' di certi gruppi dirigenti regionali di gestire fasi come queste, bisogna essere contenti che ci sia nel DNA del PD uno strumento come le primarie che, come Desaix a Marengo, corra in nostro aiuto e affidi alla partecipazione del popolo PD la decisione.
Rossano Lambertini

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