11/01/10

I Tre Magi





Ieri stavo studiando su un testo scritto da una mia professoressa di Pedagogia all'Università di Bologna. Il paragrafo riguardava l'analisi delle fiabe, delle favole e della tradizione religiosa.
In particolare l'autrice stava riflettendo sulla vicenda dei tre Re Magi che seguendo la stella cometa giungono alla capanna di Betlemme. Lo studio effettuato secondo me merita molta attenzione e voglio condividerlo con voi.


I tre Magi provenivano da luoghi differenti e seguivano la LORO rivelazione. Tutti e tre erano convinti di essere stati predestinati a contemplare qualcosa di grande, qualcosa che gli altri non potevano comprendere ma che solo loro, grazie alla loro cultura e alla loro sapienza, avevano saputo giustamente interpretare.


Ad un certo punto del loro cammino però ognuno di questi Re, ognuno di questi uomini ricchi, infinitamente sapienti, superiori a livello culturale a qualsiasi altra persona avessero incontrato sul loro cammino, incontra L'ALTRO. Scopre che esistono altri sapienti, diversamente colti. Altre due persone abbastanza illuminate da poter capire che era necessario seguire quella stella.
Non erano gli unici detentori della verità.


Cosa fanno allora i tre estranei riccamente vestiti? Si siedono attorno ad un fuoco e parlano.
Confrontano i loro calcoli astronomici per essere sicuri di riuscire ad arrivare nel luogo giusto, non osservano le loro differenze ma guardano al fine comune.


ACCETTANO L’IDEA CHE LA STESSA VERITA' POSSA ESSERE OSSERVATA DA PROSPETTIVE DIVERSE DALLA LORO, ACCETTANO L'IDEA DI NON ESSERE GLI UNICI PADRONI DELLA CONOSCENZA, RICONOSCONO NELL'ALTRO LA PROPRIA DIGNITA' E NELLE PIAGHE SULLE MANI DELL'ALTRO LE STESSE FATICHE ATTRAVERSATE DA LORO STESSI.


Non sapevo se un contributo simile potesse rivelarsi adeguato in queste ore, quando a Rosarno sta succedendo ciò che sentiamo al telegiornale, quando più che sedersi attorno ad un fuoco e parlare, italiani ed extracomunitari vorrebbero solo non doversi guardare in faccia.

Perché hanno paura. Ma forse in fondo hanno solo paura di vedere negli occhi dell'altro la loro stessa paura.
Forse, come i re Magi dovrebbero imparare ad ascoltarsi e ad accettare l'idea, entrambi, che diverso non vuol dire sbagliato ma soltanto diverso.


Lorena Fonti

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