11/01/10

I luoghi della partecipazione




















Quale sia la maniera migliore di "partecipare" alla vita ed alle scelte delle nostre città non è sempre chiaro.
Per ciò che mi riguarda ho vissuto l'ultimo decennio nella ricerca di metodi migliori per allargare la partecipazione alla vita istituzionale della Circoscrizione n. 4 di Rimini di cui sono presidente.

Con una popolazione che sfiora i 25 mila abitanti e con un territorio piuttosto esteso è impossibile raggiungere tutti ma si possono creare le relazioni nelle varie realtà. Ma con quali metodi?
Ho scoperto nel tempo che i cittadini in genere partecipano se sentono un problema o sono portatori di istanze che li riguardano, non si sentono partecipi ai problemi od alle scelte che si pongono in generale. Spesso vogliono essere informati ma non si sforzano di contribuire al dibattito.

Sono forse i temi che non attraggono?
Eppure, singolarmente, molti temi mi vengono posti.

Sono forse i tempi che sono cambiati?
Io credo che effettivamente i tempi siano cambiati.

Da anni vedo sempre meno persone che si avvicinano alle Circoscrizioni, anche i Consiglieri sembrano stanchi e demotivati: tutto questo perchè non si incide sulle scelte.

Nella primaverà del 2011 si chiuderanno definitivamente le Circoscrizioni di Rimini, ci sarà un vuoto che, come indicavo prima, non sarà uguale in tutti i territori.

Cosa sostituirà questi presidi dell'Amministrazione Comunale?
Quali saranno le scelte della prossima Giunta non lo possiamo sapere in questo momento.
Ciò che sappiamo con certezza è che il Partito Democratico ha già uno straordinario strumento di partecipazione: I CIRCOLI.

Che poi non sono niente di nuovo se andiamo con la memoria indietro di qualche decennio: i partiti popolari del tempo avevano luoghi di incontro e di discussione in ogni frazione ed i politici e gli eletti non mancavano di andarci per il confronto.

Posso garantire che c'è, in particolare nelle zone più lontane dal centro, l'esigenza di partecipare di essere ascoltati e di essere informati.

Sta al Partito Democratico fare il salto di qualità investendo sempre più nei circoli (e se mi permettete anche nei sotto circoli) per una capillare presenza tra la gente.

Giovanna Zoffoli

Sempre sul tema:

In considerazione dell’abrogazione delle circoscrizione nei comuni con popolazione inferiore a 250.000 abitanti. Il circolo, quale organo di partecipazione diffusa e diretta della comunità e di collegamento tra il territorio e il partito, deve assumere e rappresentare le istanze di gestione ordinaria della circoscrizione.
Quindi il circolo da organo di discussione e partecipazione politica – che come tale deve essere rafforzato e tutelato - deve acquisire connotati di centro di controllo e “amministrazione” del territorio di riferimento.

Marco Brunori
Consigliere di Quartiere (Q1)

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